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San Giorgio in Velabro non è tra le chiese di solito incluse nei percorsi turistici, eppure la sua semplicità e la sua posizione, in pieno centro proprio a due passi dalla Bocca della Verità ma più appartata, la rendono un luogo intimo e quasi fuori dal tempo.
Il primo elemento che colpisce arrivando davanti all’edificio è il piccolo quanto riccamente decorato Arco degli Argentari che è addossato all’edificio stesso. Anticamente era uno degli ingressi al Foro Boario, zona destinata ai commerci; e infatti il monumento, eretto nel 204 d.C., fu dedicato dai banchieri e dai mercanti di buoi del posto alla famiglia dell’imperatore Settimio Severo che viene rappresentata nella parte interna dei pilastri.
La chiesa, il cui nome Velabro deriva dall’area pianeggiante e un tempo paludosa che la ospita, risale al VI sec. ma soltanto nell’VIII su iniziativa di papa Zaccaria viene dedicata a San Giorgio, per via della reliquia della testa del santo guerriero che viene traslata qui dal Patriarchio Lateranense (oggi è esposta sotto l’altare).
L’ingresso è preceduto da un portico con una cancellata e quattro colonne di reimpiego con capitelli ionici. Nel luglio del 1993 un’auto bomba lasciata nei pressi della facciata esplode, causandone il crollo quasi totale (nel restauro vennero rimessi insieme i pezzi originali dell’edificio).
Il campanile, in stile romanico, ricorda quello di Santa Maria in Cosmedin e fu fatto costruire tra il 1100 e il 1200. Il portale di accesso alla chiesa è circondato da una cornice in marmo di epoca romana con girali d’acanto.
L’interno, a tre navate con colonne di recupero, presenta una pianta asimmetrica, per cui la parete di fondo è più stretta rispetto alla facciata. Le pareti laterali, in origine ricoperte di affreschi sulla vita dei santi Giorgio e Sebastiano, ne conservano una piccolissima porzione.
Presso l’abside, un ciborio marmoreo con inserti musivi guida lo sguardo in alto verso il catino che è decorato con un affresco attribuito a Pietro Cavallini raffigurante Cristo benedicente tra la Vergine e San Giorgio a cavallo da un lato e San Pietro e San Sebastiano dall’altro.
Portico: scalino
Ingresso chiesa: tre scalini
Pavimentazione interna: regolare con pedane
Metro più vicina: Circo Massimo (1 km circa).
Bus consigliati: linee 81, 118, 160, 628, 715 fermata Cerchi/Bocca Della Verità (220 m circa).
Presso i Musei Capitolini è conservato lo stendardo di San Giorgio (420 cm x 280 cm in seta rossa). È la più antica bandiera italiana che conosciamo e fu commissionata alla fine del Duecento proprio per la chiesa di San Giorgio in Velabro. Vi è rappresentato l’episodio più famoso della vita del santo: l’uccisione del drago e la liberazione della principessa.
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